Red Canzian
Musicista
La mia famiglia
Sono nato a Quinto di Treviso il 30 novembre 1951, in una maestosa villa veneta, Villa Borghesan, famosa per aver ospitato anche il grande aviatore Francesco Baracca. Ma finiti gli splendori, e le economie, della famiglia proprietaria, fu data in concessione al Comune che la destinò alle famiglie più bisognose. Pagavamo duemila lire al mese per due stanze, senza riscaldamento, acqua, e servizi. Ma avevamo un grande parco e intorno a me c’era tutto l’amore che serve per crescere sereno. Da piccoli non si dà valore al denaro. Ho due figli: Chiara avuta dalla mia prima moglie Delia Gualtiero e Philipp, figlio portato in dote dalla mia seconda moglie, Beatrix Niedewieser. Phil, il 24 novembre 2016 ci ha resi nonni, e lui è diventato papà di un bimbo bellissimo… Gabriel. Mio padre, il grande Giovanni, camionista col cuore da artista, come lo definì Valerio Negrini in una mia canzone, se n’è andato il 14 novembre del 2005, lasciando un vuoto grande e… riaffiorante, in continuazione. Mia mamma, che compirà tra poco 98 anni, sta bene anche se la sua mente è ritornata un po’ quella di una bambina. Nel mio stato di famiglia vorrei però inserire anche il mio status di vegano, che considero identificante quanto il nome o l’età. Scelta che a volte viene condivisa da mia moglie, talvolta dai miei figli… sempre senza imporre niente a nessuno…ed è così che Chiara, ad esempio, ha deciso, spontaneamente, dopo aver visto il video Pareti di vetro, che ho fatto per la PeTA insieme a Paul McCartney, di non mangiare più né carne né pesce. Sono passi che vanno fatti ascoltando la propria coscienza… e solo quando ci si sente pronti. Io, ad esempio, dopo 15 anni che non mangiavo carne, ma mangiavo ancora pesce uova e formaggi, ho deciso solo nel 2009 di diventare totalmente vegano. E non solo per una scelta salutistica, come invece era avvenuto per la carne, ma per un bisogno etico di relazionarmi con rispetto con gli altri esseri viventi del pianeta. Per me è fondamentale sedermi a tavola e non sentire più il peso di aver provocato, anche se indirettamente, sofferenza ad un altro essere vivente. Mi piace poter chiedere “cosa mangiamo stasera“, e non, “chi mangiamo stasera”!
Primi approcci musicali
Ho iniziato a suonare verso i 13 anni, non appena riuscii a farmi comprare una chitarra da mio papà. Era una chitarra acustica, anche se il mio sogno puntava verso una lucidissima e rossa chitarra elettrica che andavo a guardarmi ogni giorno nell’allora unico negozio di strumenti musicali della mia città. Ma non eravamo davvero ricchi e capii il sacrificio di mio padre quando chiese se poteva pagarla un po’ alla volta, anche se costava solo cinquemila lire. Con la mia prima band, che all’inizio si chiamava I Prototipi per poi diventare Capsicum Red, abbiamo inaugurato il Piper di Treviso, il mitico New Time, ottenendo davvero un gran successo… ogni sabato e domenica, per due anni consecutivi, abbiamo fatto il tutto esaurito con la più bella gioventù del Veneto. A cavallo fra il 1970 e il 1971, i Capsicum Red incidono due singoli: Ocean , che fu sigla di un programma della neonata Rai 2, “E ti dirò chi sei” con Enza Sampò e Giorgio Vacchietti e Tarzan, scritto da Franco Battiato e registrato agli Air Studios di Londra con la collaborazione di Meggie Bell e della sua band, gli Stone the Crows. Seguirà l’album Appunti per un’idea fissa , disco assolutamente prog dove veniva riletta, in chiave rock, la famosissima 13 Sonata Patetica di Beethowen…ancora oggi questo disco è molto ricercato ed è stato ripubblicato qualche anno fa su CD anche in Giappone. I Capsicum si sciolgono perché tre componenti del gruppo devono partire per il servizio militare e per me segue un anno d’intensa attività live con un altro gruppo, gli Osage Tribe, un trio, chitarra, basso e batteria…ancora più spinto dei Capsicum, a livello di ricerca musicale. Nel novembre del 1972 venni convocato dai Pooh che stavano cercando il nuovo bassista e avevano già visionato decine di musicisti. Il provino avviene nella lavanderia di un hotel di Roncobilaccio, e pur non avendo mai suonato il basso, mi scelgono…il mio provino in realtà l’ho fatto cantando alla chitarra un mio brano! E a metà febbraio del 1973 debutto nei Pooh…e 45 anni dopo, a metà febbraio 2018 riparte la mia nuova avventura musicale.
Esperienze da solista
Nel 1986 ho pubblicato l’album Io e Red, con la partecipazione di Loredana Bertè nel brano Io no e di Delia Gualtiero, la mia prima moglie, nel brano Noi quelli veri. In questo primo lavoro da solista ho goduto della collaborazione di grandi musicisti, fra cui Mitch Foreman alle tastiere e Bill Evans al sax, entrambi provenienti dalla Mahavishnu Orchestra di John McLaughin, Ma in quel disco ho avuto anche Claudio Pascoli al sax e Demo Morselli alla tromba, e ancora Lele Melotti, Stefano D’Orazio, Beppe Gemelli e Mauro Spina alle batterie. Ho sempre amato il lavoro di studio, tanto che nel 1983 ho acquistato, insieme al mio amico e straordinario ingegnere del suono, Renato Cantele, lo studio di registrazione dello Stone Castle, a Carimate, facendo nascere così il Morning Studio. Nel 1986 ci siamo spostati a Milano, acquistando gli studi di registrazione di Caterina Caselli Sugar. Grazie alla bravura di Renato e ad importanti investimenti, siamo diventati un punto di riferimento per la grande musica italiana, e tutti i più grandi artisti sono passati per i nostri studi. Nel 2010 infine, ho acquistato, l’Apricot Studio, dai Pooh, trasformandolo nell’attuale Q Recording Studio. Ho prodotto molti lavori, puntando soprattutto sulla qualità, come per i tre dischi di Delia Gualtiero, il primo album di Gianni Togni, da poco ripubblicato, e poi tre album di Miki Porru, e ancora lavori di Marco Armani, delle Lipstick, di Giovanni Danieli, di mia figlia Chiara Canzian. Per Fondazione Q ho poi realizzato e prodotto gli album di Alberto Tessarotto, nel 2011, quando aveva 16 anni e un grande talento pianistico, l’album di Arianna Cleri, vincitrice di Io Canto e uscito nel 2012, e nel 2013 un disco strepitoso, quello degli Archimia, un quartetto d’archi serissimo che ho spinto a cimentarsi in brani rock dei Pink Floyd, Michael Jackson, Van Halen e altri.
Il 18 Gennaio 2011 ho organizzato Red&Friends, un grande Concerto in aiuto degli Alluvionati del Veneto e, sul palco del Teatro Geox di Padova, si sono esibiti tanti amici che hanno risposto con grande cuore alla mia chiamata: Mario Biondi, Gigi D’Alessio, Ivana Spagna, Niccolò Fabi, Malika Ayane, Chiara Canzian, Delia Gualltiero, Aldo Tagliapietra delle Orme, i Sonohra, L’Aura, il tenore Francesco Grollo, i Pooh e tanti altri. Tutti accompagnati da un’orchestra e coro di 80 elementi diretti dal Maestro Diego Basso. Il 30 settembre del 2014 ho poi pubblicato il mio secondo album dal titolo L’istinto e le stelle, per dare simbolico seguito al mio primo album da solista, Io e Red, pubblicato nel 1986. Per questo nuovo progetto discografico, mi sono avvalso della collaborazione di due grandi artisti e cari amici come Ivano Fossati e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro che hanno firmato rispettivamente i brani Tutto si illumina e Per un attimo. L’istinto e le stelle contiene 12 canzoni ed è stato pubblicato in una Luxury box, ma al costo di un normale cd. All’interno del cofanetto ho voluto inserire anche un dvd con un docufilm intitolato Lo sguardo e la pelle, della durata di due ore, con altre quattro canzoni inedite, due bonus track e un booklet speciale di 72 pagine. A parte i brani firmati da Fossati e Sangiorgi, tutte le musiche dell’album sono state scritte da me, mentre Miki Porru ha curato la maggior parte dei testi. Gran parte degli arrangiamenti, infine, sono stati realizzati da Phil Mer e un paio da Paul Gordon Manners. Per lanciare questo album, ho deciso di pubblicare due singoli contemporaneamente, Ogni giorno è un altro giorno che ti amo e Corro verso te… in quanto mi risultava davvero difficile rappresentare un anno di lavoro con un solo brano. Poi, le canzoni sono come i colori, è un fatto di gusti, non c’è quello giusto e quello sbagliato… E così ho pensato di scegliere almeno due brani apripista per il mio progetto… due modi diversi di cantare e scrivere… due delle dodici facce di questo disco. Il 2016 è un anno interamente dedicato alla Reunion dei Pooh, per il loro ultimo tour… abbiamo deciso di portare in porto la nave ancora con le luci accese e accompagnata da un grande successo… quasi mezzo milione di spettatori nella trentina di concerti iniziati a San Siro a giugno e conclusi definitivamente il 30 dicembre. Il 2017 è un anno dedicato a Sano Vegano Italiano, il libro scritto con Chiara, mia figlia, sull’etica e la cucina vegana e alla composizione e registrazione del mio nuovo album per il 2018. E così, a Febbraio 2018 partecipo a Sanremo e subito dopo esce il mio terzo disco da solista e il primo dopo i Pooh, Testimone del tempo, un concept album composto di 13 brani inediti, nei quali si possono riconoscere tracce delle mie origini artistiche e di tutta la musica che ha, in qualche modo, attraversato la mia vita. Per i testi ho avuto l’onore di lavorare con alcuni autori e amici, tra i più grandi: Ivano Fossati, Renato Zero, Enrico Ruggeri, Ermal Meta, Vincenzo Incenzo, Fabio Ilacqua, Gabriele Cannarozzo e Miki Porru, autore del brano che ho portato a Sanremo, Ognuno ha il suo racconto. A maggio partirà una prima trance di tour, dal titolo Testimone del tempo… un concerto-narrazione, supportato da immagini e dalla più bella musica del mondo, dagli anni ’50 ad oggi.
Gusti musicali
Diciamo che nasco Beatlesiano…per indole… consideravo i Rolling Stones troppo caciaroni, anche se mi piaceva la loro grinta. Quando poi ho iniziato ad approfondire la conoscenza del basso, sono rimasto letteralmente folgorato da Jaco Pastorius, il più grande bassista del mondo, come lui amava presentarsi…ed era proprio vero! Ho anche ascoltato molto Stanley Clarck, altro grande bassista, all’epoca che con questo strumento si cominciava a slappare, e poi tanti artisti come: Sting, Oasis, Robbie Williams, Coldplay, Muse…senza mai dimenticare però che tutto cominciò e tutto improvvisamente cambiò con loro, i Beatles! Fra gli americani ho amato Donald Fagen, per la classe e la precisione intellettuale della sua musica; recentemente mi piacciono molto i Green Day e il loro musical “American Idiot”, che ho visto a Broadway, mi ha letteralmente entusiasmato. Volutamente non nomino nessun artista italiano perché sarebbero troppi e non voglio fare torto a nessuno. Sono un grande fan di molti miei colleghi, compro i loro dischi e sono felice, quando li vedo ai primi posti in classifica e a riempire i palasport e gli stadi. Se la musica italiana “gira” fa bene a tutti!
Sport
Amo molto sciare e fare lunghe camminate in montagna… ma da qualche anno ho scoperto la bellezza di andare in bici… la formazione in montagna è composta da me, Bea e Giorgio, il suo primo marito e papà di Phil, mentre la formazione trevigiana, da ciclismo in pianura, è composta da me e Bea, Michela e Bruno, Massimo e Sigrid, Marilena e Nando, Alessandra e Brunetto. In Val Badia, c’è il nostro rifugio, e sento quei posti davvero come una seconda casa…e poi sono i posti dove ho incontrato e conosciuto Bea. Un tempo, tra i miei hobby- sport c’era anche la pesca. Da quando avevo tre anni sono stato un appassionato pescatore e tutte le mie vacanze erano collegate all’acqua e di conseguenza alla pesca… ma dal 2009, dopo la mia scelta Vegana ho logicamente smesso di praticarla. Amo il mare e a malincuore ho venduto il Portami Via, una barca che ho molto amato e con la quale abbiamo navigato tanto, tra tutte le isole della Croazia. Ma nella vita c’è un tempo per tutto e questo è un periodo molto impegnato e non avrei nemmeno il tempo per usarla. In questo momento mi basta il piccolo guscio di legno, di 5 metri, con il quale navigare dolcemente e lentamente nel fiume davanti a casa e magari arrivare fino alle prime isole della laguna veneta. Pur non essendo un grande esperto di calcio, ho composto l’inno del Treviso Calcio quando era stato promosso in serie B, si intitolava Il calcio del sorriso e lo presentammo cantandolo al centro dello Stadio, io e mia figlia Chiara, che allora aveva 9 anni, con Philipp che ci accompagnava al pianoforte. Ho scritto anche Anima Bianco Verde, l’inno della squadra di Rugby della Benetton…e quell’anno ha vinto lo scudetto! Ai tempi dell’Aprilia di Ivano Beggio, che con la moglie Tina è stato testimone delle mie nozze con Bea, ho seguito alcuni campionati di Moto Mondiale, diventando amico del grande Max Biaggi e conoscendo un giovanissimo, ma molto promettente, Valentino Rossi.
Pittura
Dipingo da sempre: disegno con la mano sinistra, ma scrivo con la destra. Una volta a scuola, la sinistra era la mano del demonio, dicevano… e così fui costretto a fare il dovere con la destra, ma il piacere, quello di disegnare e dipingere, almeno quello, lo riservai alla sinistra. La mia pittura, proprio perché non mi ritengo un pittore, ma soltanto uno che si emoziona a colori, non ha uno stile ben preciso, ma attraversa continui mutamenti, che seguono anche quei cambiamenti che la vita mi riserva: negli Anni 70 ho dipinto quadri naif ispirandomi ai grandi maestri Jugoslavi; poi ho virato verso il post impressionismo di fine ‘800 influenzato ovviamente da Giuseppe e Beppe Ciardi, che vissero a Quinto, il paese dove sono nato, e dei quale ho studiato a fondo la tecnica. In tutti i miei quadri di questo “periodo” c’è l’acqua, un elemento naturale per chi come me è nato e abita in riva al Sile, il nostro fiume. Ora mi sto appassionando alla pittura moderna, i tempi cambiano, si velocizzano, e sento bisogno di pennellate decise e materiche…che raccontino, senza scendere nei particolari, una suggestione. Sto pensando, e ho cominciato già a dipingere, una serie di quadri che magari diventerà un giorno una mostra, e dovrebbe anche questa far parte del concept Testimone del tempo, dedicata ai grandi della musica che hanno attraversato ed emozionato la mia anima.
Passioni
Mi piace l’antiquariato, soprattutto quello che va dal ‘400 al ‘600 e amo la natura, tutta. Amo i miei bonsai e negli anni ’90 avevo aperto addirittura un’azienda agricola che importava e produceva bonsai…quando una cosa mi piace io non riesco ad affrontarla, come fanno tutte le persone normali, serenamente…no, ho bisogno di entrarci dentro, e allora, per i bonsai, sono andato in Giappone a studiare e nel 1992 ho scritto il libro Magia dell’albero dedicato a quaranta specie di alberi autoctoni, raccontati nel loro aspetto naturale e in miniatura, come bonsai. E il mio grande amore per tutta la natura è testimoniato anche nel secondo libro che ho pubblicato nel 1996, Storie di vita e di fiori, dove partendo dalla descrizione dei fiori spontanei, quelli che crescono nei prati o lungo i sentieri di campagna, arrivo a raccontare momenti ed esperienze della mia vita.
Con mia moglie Bea, infine, per più di vent’anni, abbiamo portato avanti un progetto didattico-naturalistico per cercare di trasferire ai bambini delle prime elementari la passione e il rispetto per la natura facendoli diventare loro stessi tutori di un alberello. Con il progetto Un albero per la vita , in vent’anni abbiamo regalato agli alunni oltre 25.000 alberelli. Per questo progetto e per il mio impegno nei confronti dell’ambiente in genere, sono stato premiato a Roma, a ottobre 2016, con un Diploma e una Megaglia d’Oro al merito dal Ministro per l’Ambiente Gian Luca Galletti.
Libri e cinema
I libri mi piacciono tanto, mi piace proprio il profumo della carta stampata… ma oltre a leggerli mi piace anche scriverli. Trovo che scrivere sia una sorta di seduta psicoanalitica… dove la penna o, ad oggi, il computer, diventano il prolungamento della tua anima, delle tue paure o dei tuoi sogni più belli. Ho scritto tre libri: Magia dell’albero (Fabbri Editore 1992), Storie di vita e di fiori (Mondadori Editore 1997), di cui accennavo poc’anzi, e Ho visto sessanta volte fiorire il calicanto (Mondadori Editore 2012). Con Rizzoli, nel 2017, esce il quarto libro, scritto a quattro mani con Chiara, mia figlia, che si intitola Sano,Vegano,Italiano… un libro gentile sull’etica e i sapori vegani. Per presentarlo abbiamo organizzato oltre 40 cene-conferenza, dove io, e anche Chiara, raccontavamo la nostra esperienza vagana, e poi seguiva una cena, pensata e realizzata da Chiara con la brigata di cucina del ristorante che ci ospitava. E’ stata una grande esperienza e un innovativo modo di proporre un’alternativa gentile e salutare alla comune alimentazione. Come fruitore di libri invece ho letto e riletto tutti i romanzi di Wilbur Smith. Mi piacciono anche i gialli storici travestiti da thriller, e così, dopo Il codice da Vinci ho letto tutto quello che ha pubblicato Dan Brown… come pure le varie trilogie di Glenn Cooper. Ho letto anche tutti i libri di Giorgio Faletti, proprio tutti…Giorgio era un grande amico e, secondo me, un grande autore. Infine ho molto amato un capolavoro assoluto, un libro che ritengo essere tra i più belli mai scritti, I pilastri della terra di Ken Follet, che paragono, per quello che mi ha trasmesso, solo a Cent’anni di solitudine di Marquez. Per quanto riguarda il cinema sono uno spettatore attento anche se, per problemi di tempo, purtroppo poco assiduo. Ma vedo molti film sull’iPad, grazie a Netflix. Del cinema con la C maiuscola amo Federico Fellini, soprattutto quello visionario di Amarcord, il Benigni de La vita è bella ma anche quel neorealismo italiano, in bianco e nero, da Rossellini a De Sica, con film come Ladri di biciclette, Roma città aperta, Miracolo a Milano o Riso amaro, che da bambino, quando sono usciti, non avevo compreso, e dei quali mi sono innamorato nel tempo, crescendo. Altri film del cuore sono stati Dersu Uzala, La ragazza con l’orecchino di perla, L’ultimo samurai e Big Fish.
Il futuro
Il mio futuro parte dal primo gennaio 2017… nell’era del dopo Pooh… Ho ripreso piano piano in mano le redini della mia vita, dedicandomi a tutto quello che avevo sempre parcheggiato da una parte, in attesa di tempi meno affollati. Continuo a scrivere, a suonare e a cantare… questa è la mia vita e il palcoscenico è, e resterà, sempre la mia casa. Non vorrei perdere quel pubblico, quella gente attenta e di cuore che ci ha seguito, e mi ha seguito, in tutti questi anni, con amore profondo e immutato… ma voglio raccontare me stesso, ora… e se Dio vorrà, ci vedremo ancora tante volte, per condividere nuove consolazioni, quelle che solo la musica è in grado di regalarci.
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