Giancarlo Barbadoro
Giancarlo Barbadoro è giornalista, scrittore, poeta, musicista e conduttore radiotelevisivo.
Il suo campo di studi principale è quello delle tradizioni celtiche e preceltiche e dei Popoli naturali (o popoli indigeni) del pianeta nel loro aspetto filosofico e mitologico.
Da sempre impegnato nelle battaglie per i diritti di chi non ha voce, nel 2001 ha fondato la Ecospirituality Foundation Onlus, una organizzazione in stato consultativo con l'ONU, con uno staff composto da Nativi americani, Nativi australiani e Nativi europei, che lavora alla tutela della spiritualità e dei luoghi sacri dei Popoli naturali. Con la Ecospirituality Foundation si batte soprattutto per i diritti degli animali, tema che lo appassiona profondamente e a cui dedica molte delle sue poesie. La Commissione animalista e antispecista SOS Gaia della Ecospirituality Foundation, presieduta da Rosalba Nattero, è la più attiva tra i gruppi di lavoro dell’associazione.
È delegato ONU in veste di rappresentante di cinque organizzazioni indigene e autoctone di vari continenti. Nel 2011 ha fondato la Scuola di Kemò-vad Sole Nero per la divulgazione dell’antica disciplina di origini druidiche definita anche “L’Arte del Gesto”.
La sua ecletticità lo porta a spaziare in vari campi artistici tra cui la pittura, la poesia e la musica. La sua ricerca musicale si ispira all’ “Arte alchemica del Silenzio”, un percorso ispirato alle antiche tradizioni dei druidi del Nord Europa, che esprime attraverso il flauto e le tastiere.
Ha scritto numerosi saggi sulla mitologia, la meditazione e le tradizioni preceltiche e pubblicato varie raccolte di poesie e album musicali. È membro del gruppo musicale LabGraal in qualità di flautista, poeta e compositore.
Nella Torino-dormitorio per dopolavoristi di fine anni ’70, inizio anni ’80, Giancarlo Barbadoro dà il via ad una iniziativa destinata a dare una svolta alla cultura della città e ad ispirare innumerevoli filoni culturali.
Fonda in quegli anni il Centro Culturale Spazio 4 che si occupa di archeologia, astronomia, esobiologia, parapsicologia, meditazione, spiritualità. Lo scopo è quello di proporre una ricerca tra scienza e spiritualità, senza confini o barriere ideologiche. L’iniziativa si collega a una corrente europea di rinascimento spirituale che in quegli anni ha visto nascere un movimento culturale che è sfociato in quella che attualmente è conosciuta come New Age.
L’iniziativa Spazio 4 suscita un enorme interesse soprattutto tra i giovani ed è una fucina che ispirerà molti movimenti spiritualisti della Torino degli anni ’80, nonché un nuovo modo di fare cultura che influenzerà anche la musica. Un crogiuolo di esperienze che ha ispirato molteplici realtà culturali e musicali presenti ancora oggi nella città di Torino.
Nei primi anni ’80 a seguito dei suoi viaggi-studio in Bretagna sulle tracce della cultura celtica, intraprende un rapporto con le comunità autoctone del posto, in particolare con l’antica consorteria druidica della foresta di Brocéliande, da cui apprende la tecnica musicale della Nah-sinnar, la musica per meditazione detta anche “Musica del Vuoto”, e la disciplina della Kemò-vad, la meditazione dinamica chiamata anche “L’Arte del Gesto”. Dai viaggi in Bretagna trae ispirazione per i suoi saggi filosofici e sulla meditazione tra cui “Ricercatori d’Infinito”, “Armonia e Creatività della Meditazione”, “La Proposta Shan”, “L’Uomo e la Morte”.
L’incontro con L’Abbé Auffrai di Carnac e i contatti annuali con la Comunità Druidica di Paimpont (Bretagna) si riveleranno preziosi per la divulgazione della musica per meditazione e per l’antica disciplina della Kemò-vad. Da questi incontri scaturiscono i libri “Il mio flauto, la mia Anima” e “Danzare nel Vento”.
Nel 2000 inizia la sua attività all’ONU partecipando alla Commissione per i Diritti Umani dell’ONU di Ginevra. Nel gennaio 2005 viene convocato all’ONU di New York per l’assegnazione alla Ecospirituality Foundation dello “Stato Consultativo con le Nazioni Unite”.
Nel 2007 interpreta, insieme agli altri musicisti del LabGraal, il film “Shan, il cuore antico dei Popoli naturali” prodotto dalla Ecospirituality Foundation con la regia di Stefano Milla. Il lungometraggio racconta la realtà invisibile dei Popoli naturali attraverso le esperienze di Barbadoro e del LabGraal a contatto con le comunità autoctone del pianeta. Il film è realizzato con l’incoraggiamento dell’ONU, Alto Commissariato per i Diritti Umani, e patrocinato da Film Commission, Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Presidenza del Consiglio Comunale di Roma, Apache Survival Coalition, Wiran Aboriginal Corporation, Menhirs Libres e altri enti internazionali. Il film viene tradotto in inglese e francese e presentato a Torino, Roma, Carnac e proiettato in numerose sale italiane, rimanendo per tre mesi tra i film più visti in Italia. Viene poi presentato all’ONU di New York e di Ginevra e acquistato da Sky che lo inserisce per più di un anno nella sua programmazione. Il film ha ispirato il romanzo fantasy Shan di Anna Maria Bonavoglia.
Insieme a Rosalba Nattero pubblica nel 2017 il libro “Tutti Figli di Madre Terra”, un saggio sulla situazione in cui versano gli animali sul pianeta. Il libro viene presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino ed è di ispirazione per molte iniziative animaliste.
Nello stesso anno pubblica la sua quarta raccolta di poesie “Il sogno degli schiavi” interamente dedicata agli animali. Il libro è presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino e in molte iniziative, concerti ed eventi animalisti.