Federica Nin

Pittrice e scrittrice. Come sopravvivere al peso della realtà, individuale e collettiva? Attingendo alla fantasia! Per questo dipingo (prevalentemente olio su tela) e scrivo racconti brevi di narrativa e magari mi diverto a illustrarli (sono usciti due miei libri di racconti, ed altri sono stati pubblicati su varie antologie). I miei soggetti preferiti sono gli animali: mi attraggono fin da bambina e li amo da sempre.

Pittrice e scrittrice

Come sopravvivere al peso della realtà, individuale e collettiva? Attingendo alla fantasia!
Per questo dipingo (prevalentemente olio su tela) e scrivo racconti brevi di narrativa e magari mi diverto a illustrarli (sono usciti due miei libri di racconti, ed altri sono stati pubblicati su varie antologie). I miei soggetti preferiti sono gli animali: mi attraggono fin da bambina e li amo da sempre. E ho maturato la convinzione che essi hanno il diritto di diventare una questione primaria del nostro mondo, visto che li abbiamo ridotti al punto che, rivendicare per loro uno status di animali e non di cose o merci è diventato qualcosa di sovversivo. Affermare la pariteticità delle loro vite all’interno del mondo che ci ospita sembra così ovvio, ma incontra resistenze di cui non riesco mai a capacitarmi, benché sia una psicologa.
Ho lavorato in clinica psichiatrica e nel mondo della scuola, dove ho insegnato in vari ordini e gradi, incominciando come assistente all’Università Cattolica di Milano, e concludendo con l’insegnamento nella scuola media.  
Avrei voluto, invece, essere una veterinaria e anche un’etologa, ma senza rinunciare agli studi che ho fatto (ho anche una laurea in filosofia).
Da giovane, studiando psicologia, ho scoperto l’uso e l’abuso di animali utilizzati come cavie per gli studi di tale disciplina; inoltre, come membro di una famiglia colpita dalla disgrazia della distrofia muscolare di Duchenne, ed essendone io stessa portatrice sana (per anni ho contribuito con piccole donazioni alla ricerca su questa malattia), ho sentito il bisogno di saperne di più e curiosare il tipo di esperimenti (sugli animali). Il risultato di queste due premesse è che sono diventata antivivisezionista. E gli studi di epistemologia mi hanno convinta della necessità di un superamento del paradigma scientifico su cui poggia la ricerca su animali finalizzata agli usi umani.
Per tutte queste ragioni, vado avanti attivamente ad approfondire la conoscenza e comprensione dei metodi sostitutivi utili al superamento del paradigma animale nella ricerca biomedica, oltre ai temi tuttora a me cari di epistemologia, filosofia della scienza, bioetica ed etologia.
E sempre per questo sono uno dei membri fondatori della associazione medico scientifica OSA, Oltre la Sperimentazione Animale, di cui sono segretaria, che come missione ha la diffusione delle conoscenze dei metodi alternativi, la loro promozione e la richiesta del loro finanziamento, che in Italia è ridicolmente e scandalosamente insufficiente.

«Nulla è più scientifico della fantasia.»
 Roberto Benigni


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